sabato 10 dicembre 2011

Le nere mani affusolate della città addormentata

Bacco, ondoso taciturno 
brulica di disio 
brutali edifici in terracotta


Rami neri d'aggrottata superstizione
scivolano sul talamo d'un cielo 
costantemente violaceo,
striato in fila fervente
da soli di neve
aerea sublime compagna dei nembi


Manti - scudi di pacifici fiumi
s'ornano del barluccichio fremente
della città, dolce addormentata.
Ella viaggia sola,
nutrendo di biada inverdita 
lo stanco, recalcitrante destiero della storia.


Paesaggi come uomini,
tempo fermo cinto in camere di tende.
Vita come riarse colline
clivi perigliosi come eroi mancati.


Sia data ispirazione assopita 
Sia data gemma d'autunno fiorito
Sia data notte d'eterno sole
Sia dato un filo d'argento teso
ad un acrobata senza arrivo 
solingo assolo di calendule e viole.

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