Bacco, ondoso taciturno
brulica di disio
brutali edifici in terracotta
Rami neri d'aggrottata superstizione
scivolano sul talamo d'un cielo
costantemente violaceo,
striato in fila fervente
da soli di neve
aerea sublime compagna dei nembi
Manti - scudi di pacifici fiumi
s'ornano del barluccichio fremente
della città, dolce addormentata.
Ella viaggia sola,
nutrendo di biada inverdita
lo stanco, recalcitrante destiero della storia.
Paesaggi come uomini,
tempo fermo cinto in camere di tende.
Vita come riarse colline
clivi perigliosi come eroi mancati.
Sia data ispirazione assopita
Sia data gemma d'autunno fiorito
Sia data notte d'eterno sole
Sia dato un filo d'argento teso
ad un acrobata senza arrivo
solingo assolo di calendule e viole.
Nessun commento:
Posta un commento