venerdì 16 dicembre 2011

Il giuoco arbitrario d'un abito fiammeggiante

Fiducia in grappoli d’iridi luminescenti,
lei bella di fiele s’accomoda in talami ondeggianti
vacui rododendri di pienezza assorta,
contemplazione fugace avvolta
in miele di tenerezza.

Gaudenti passioni d’incontri
Battaglie di lame d’assolata solitudine,
Il Don Giovanni solo nella sua passione,
seduzione d’ozio in versi

Le steariche a veglia continua
d’una città vecchia di plexiglass
lì sotto
qui davanti
sola per me
tutta per noi

Significanti e significati
intrecciati in libertà di ciocche,
criniere d’orgoglio sopito
di magistrali illitterati cantori cantanti

Monnalise in cartoline
sibilano entro teche
carmi fugaci
d’amori in riposo

Mondi sfilano
mentre cardellini cantori rimano strofe,
bivaccano penurie,
sfogliano margherite di pergamene,
abbruttiscono spartiti con chiavi di Sol

Note in danze cromatiche
percezione in bieco, cieco, sfilare di ombre
Luci dissonanti cinguettano
su un orizzonte ovattato

Parole selezionate per messaggi dimenticati
Voci selezionate per cori di sola melodia
Ouverture maestose per chiusure fuggitive
una Senna di pianti in una Parigi ridente

Solamente invettive di Nulla
Solamente raccolte di sparute moltitudini
Solamente gogliardi in funeree ufficialità
Totalmente noi, tutti, e il nostro abito fiammeggiante

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