Va ancora scritta, la più dolce poesia
Va ancora illustrato, il più acre teorema
Va ancora rullata, la più lauta grancassa
E' già arrivato, il verde merlo
E' già arrivato, lo spazioso anfratto
E' già arrivato, il brullo paradiso
S'ha ancora da percorrere il verboso rutilio,
S'ha ancora da mangiare la rosa di Ponente,
S'ha ancora da giocare la mossa vincente
Così tuonano qui, i giocatori di scacchi
Il parco li tiene in palmo,
loro forti della loro vanità
miseramente dominano la scacchiera
Muovono torri d'avorio,
regine d'ebano,
alfieri di neve e destrieri di pece.
Accarezzano dubbiosi Re in corone sbeccate
Agitano armate di signori
Agitano gonfaloni imperituri
Agitano vassilli in velli d'oro
E di lì fiocatosi l'ardimento del certamen
attendono un cenno del faro d'Alessandro,
il Padrone assicura loro un sicuro viatico
su strisce pedonali
S'ha ancora da giocare la mossa vincente
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