mercoledì 7 dicembre 2011

Il mondo delle foglie ondeggianti: il Paese degli eroi dannati

Effluvio affasticchiato di scricchiolanti macigni,
le terre dell'Est si aprono a corona trionfante di pavone
piangono felici oltre un vetriolo di grigie cortine,
Taranta di soli nel paese dei bui


Popolazioni di nomade sedentarietà
scrutano con dubbio iconoclasta,
sfidano destini sovrani
ed un freddo tagliente a mo' spada di Cyrano
col calore vibrante di una poesia balbettata,
libertà cercata - trovata in fondo a viali fumosi


Cigolano marmorei portoni
di mausolei d'isolata di fratellanza,
mitteleuropa in suono di Balalaike
stridenti come amori infreddoliti


Venti di romantica impressione
tagliano anime con fare di bruti
mentre menti in cimieri di bionde chiome
preservano poesie al'ombra di edifici in grafite


Hemingway in un vestibolo di eternità
smiccia carmi con l'innaturale supponenza del vincitore,
trionfa in beata ignoranza


Frederick ammanta di lasciva costanza
ebano ed avorio di continental coerenza
mentre la sua Lacrimosa
impone lacrime di rugiada in vento
ad anime, ispettrici di tiranni


Stimoli disordinati,
brama in lattine,
sfiducia in cerimonie
tripudi in ammantati nembi
gioie in coarcervi d'eroi


Mondo bastardo,
figlio dell'esperienza
consegni dipinti di Picasso incompresi:
rigide lune in aurore di seta
emozioni dipinte su animi d'acqua
caroselli in solitari monologhi
rivoluzioni in menti sole.

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