Orso pascolante,
meravigliosa giumenta languente
lungo la piana verdeggiante
dello scosceso suo pensiero,
Appallottola i sudati drappi,
pergamene unte di sognante raziocinio,
osserva un mondo non suo
impugnando lo stilo fremente
madido di sangue
di un vissuto costeggiato.
L'omicidio è perpetrato
La maramalda scorribanda effettuata,
Il ratto d'Altre passioni ultimato,
ogni qualvolta egli s'affaccia
dall'irta balconata de' suoi adunchi graffiti.
Dimentica,
Ignora,
forse odia
che il mostro, enorme, che l'angustia
si fregi di medaglie d'occhi
di Persone,
sgomiti di vigore di pulsioni
di Persone,
s'abbigli di veli d'inibizione
di Persone,
s'interroghi con quesiti d'ambra
di Persone
come Lui.
Egli, nell'ardente distendersi per un abbraccio
Le respinge
Egli, nell'ipotetica discesa per un incontro
Le schiva
nella ridente lagrima per una compassione
Le canzona.
Ch'invece quell'universalità sia pronta al particolare?
Ch'invece quella macchina sia pronta ad incarnarsi in passione di membra?
Che quella sete possa, al fine, appagarsi di volti in sete,
menti - anime o sorrisi
in foglie di verdeggiante autunno di grotte?
Noi, stami d'attigua solitudine
in una fredda primavera.
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