sabato 24 dicembre 2011

I volti di pianto delle automobili

Rombo ordinato di furenti grancasse,
Feroce tichettio di display di luce inanimata,
Guazzabuglio sensato di traiettorie,
Occhi accesi fissi sul cammino.

Sorridono, con Loro, nelle bolle di sapone della domenica
barriscono, con Loro, nell'ira funerea del mattino d'opre,
attendono, con Loro, la liberazione quotidiana della notte dal giorno,
invecchiano, con Loro, nel continuo balzellare su fiumi di codesta grafite.

Son destrieri fedeli,
son state università per giovani amori illiterati,
son gabbie ove si cantano le Loro canzoni,
son state maledette bighe dell'amico Fetonte sfortunato.

Potevano essere lo strumento
per accorciare il mondo,
per conceder Loro una visione di globo.

Possone esser lo strumento
per accorciare il tempo,
per rifuggire Loro dal mondo.

Lasciano la scelta
di dirigersi ove desiderano
sempre rispettando fila e percorso
sempre marciando avanti
sempre, io con Loro.

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