sabato 1 ottobre 2011

La lattea Dover oltre la siepe d'argento

Come seduto
su quell'aspro frammento di roccia,
ove l'Atlantico brama ghermire la terra dei Merovingi
con disiose mani di spuma,

Scagliando come dardo
in lontananza il guardo
alle lattee scogliere di Dover

Li ammiro

Abbracciati
in un argento d'ovatta
in un lucente laco di specchi

Anime belle

Valente gioventu'

Per l'intero di'
hanno giocato nella giostra della vita
irandosi
vicendevolmente
per riuscire
egoisticamente
a donare bene
ad altri

Da qui non paiono
vittime di un soffuso
tonante paradosso
Forse
un amor di se'
troppo avvinghiato
in abito di maturita'
in giogo di seta di responsabilita'
rimpallate

Li preserva
Li onora

Come consuetudine
sono stante
per larghi tratti disinteressato

Comunque fieramente
conscio
che in questa sparuta moltitudine
si nascondono
cristalli di cielo a me simili

Come l'almo poeta
fingo
interminati spazi
di liberta'
di la' di questa
beata
siepe d'argento.

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