giovedì 20 ottobre 2011

Il pellegrino no.33 e la dea d'Erasmo nell'assolata piana del Tempo

E' una danza in brezza d'estate
nella piana di Destiny fields
un Saint Creeck di melanconia
sussurra fruscii d'amore
alle orecchie
del pellegrino no.33,
mentre Letis
mesce affreschi sulla parete
d'azzurro argento
dei suoi occhi
di magia pagana


Attorno a loro
simulacri in nembi
ritraggono le mille anime
dal silenzioso
concerto d'archi
di diaframmi


Il pellegrino
mette in fila
passi sicuri
della Sua ancestrale contraddizione,
amante disperatamente distaccato
confidente accoratamente sordo
poeta illeterato;
scultore amputato,
può solo accarezzare
la creta dell'animo di Letis
e vederla rassomigliare
al capolavoro
da lui partorito
solo nella scomposta perifrasi
del suo gaudente intelletto.


Letis, dea d'Erasmo,
raggiuntolo
lo conduce verso una mulattiera
che taglia Destiny fields
con la forza di dolore
del nepenté d'un amore
giovanile deluso


I passi del pellegrino
assumono coerenza nella follia
di quel seguirla.

La mulattiera
aulente di glicini
e di cadaveri
è una vita avviticchiata
ad un bustrofedico crinale del Tetto del Mondo:
baratri ai lati
paesaggi d'incanto avanti
tagliente vento del nord
a sferzare membra d'incanto


Lei, bella come dea,
piove dubbi e profonde certezze
con flauto di Pan,
il Pellegrino come astante
s'affranca nel contemplarne
la funzione atavica,
il suo immedesimarsi con la natura circostante
con la dolcezza di un'etoile
dagli aggrazziati demi plié
su un palcoscenico di terza classe
Boheme di Mont Martre.


Esplorano rombanti città,
gorgoglianti paesini,
maestose pievi
umbratili monti di giganti
addormentati


Balzano ovattati
su una luna,
volto di Bukowsky
dalla lucentezza di preghiera,
con un bacio
in riva al Saint Creeck ammansito
dalle propaggini d'un salice dolorante


Destiny fields,
si dipana a Ponente
verso il baratro e la tenebra di luce del cielo,
il Pellegrino e la Dea
lo rimirano
confondendo i loro pensieri
al fumo di una sigaretta


s'amano su quel tappetto di roccie
adornata cattedrale di monti
in trionfo di rosoni di stelle


Lavorano al loro sogno.


La sola mano lasciva di Anonia,
non basta
hanno fondamenta 
in arabeschi di futuro
su cui edificare
la loro razionale passione d'una vita.

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