venerdì 21 ottobre 2011

La Babilonia delle sete squadrate: lo strano ramo dei cavalieri del diritto

Balconata di marmorei piedritti
cinge in distaccato abbraccio
la fabula petrosa del mausoleo dei diritti
luce opaca, funerale da Decameron di Boccaccio
triste ed assorto

Identici in quegl'avvinti
gioghi di seta stinti
vagano com'anime perdute
d'arrivo, destinazion sicura
di tanti Socrate ebbri di cicute

Memoria in ronzii d'api operose
diversi per scelta dal manto del popolo originario
erudiscono carte imbelli di perle di scienza
astrale per elaborazione
machaivellica per ingegno
Libera d'utilitaristica finalizzazione
per vincolanti ordini di fama, danaro, prestigio

Interpreti shakesperiani
adempiono con rigore al brochard del luogo comune
frater fintae amicitiae nell'assordante bisbiglio dei corridoi;
Spartiati madidi di sangue nella violenza dell'arringa;
Baluardi in carta
intestata pro clientes

I geni maligni della Lupa guerresca
sovente ammonivano "Si vis pacem para bellum"
Essi confezionano una pace d'argilla
stilettando sodali e nemici occasionali
in un moto ondivago ed assorto
tra la ragion comune dei difensori delle mura
e l'egoistico slancio dei fuggitivi disertori.

Non condannabili,
non biasimevoli, No
uomini in ghiere
componenti d'un sistema folle,
anche se da loro dominati quali primi inter pares,
comunque inconsapevolmente certi
visceralmente rassicurati
della sua ineluttabile
Immutabilità

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