martedì 29 novembre 2011

La compostezza di vento del Duca Agricoltore

Gementi giornate d'inverno inflessibile
scintillano nel Murano machiavellico dei fiocchi,
neve grigiastra va ammansendosi
nel tangere il plumbeo carezzar della nebbia;


In nobile profilo dell'antica villa,
cornice rosata ad un Van Gogh appuntito,
tracciato di candide bocche voraci,
imbadisce miseri tavolati nodosi
con la levigata corteccia dei legumi,
fratelli dormienti su quel letto
d'ocra in granturco lavorato;


Le barchesse germinano in arti scheletrici
dal rosato corpo della villa,
il Duca Agricoltore doma con ratto
movimento di braccia, fiero mulinar di polsi,
belve feroci, enormi
di motori rombanti;


Le accomoda in disceso collimante ordine
all'ombra della magnolia,
Ella, pia madre della villa
La cura,
avvolta nell'abito di matriarca del suo fusto fiero
colonna eterna
agghindata da Cerere con racemi smeraldo
del dolce privilegio di dorata primavera;


Il Duca Agricoltore appoggia sulle spalle
pesante iuta dal collo abraso,
misera cornucopia di sementi
di paesi lontani;


Composto nel panneggio imperfetto
della candida veste, sottesa
in fine cinta, vitreo richiamo
alla sottile linea, perfetta, della cravatta;


Sembra non fatichi,
Sembra stia docendo letteratura,
Sembra si prenda cura del nipote
ad ogni andata, sobbalzante di sollievo
ad ogni ritorno, chino su quel peso
ad ogni gentile indicazione
per il geniale, illitterato, compagno di fatiche


Per il bambino è un eroe,
Per il paese è un esempio,
Per il mondo è un brav'uomo,
Per Me è un Duca:


"esare Siori non vol dire avere i schei,
          esare Siori vol dire non avere paroni,
                   esare Siori vol dire essarlo dentro ala to testa - al to cuore"


[Ciao Nonno]

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