martedì 22 novembre 2011

La mia Irlanda nei fiumi: Girardengo e il Ponte delle Streghe

Pomeriggio immerso in una domenica lenta,
crogiolo di poesia assorta,
abbarbicata su sapori ed odori di passato


La mia terra scorre piana
propaggine perfetta dell'orizzonte,
mansueta compagna del cielo
pellegrino omaggiante in un plumbeo sorriso di nembi


La mia terra pulsa silente infreddolita
avvolta in un drappo di nebbia damascata,
balze, merletti e pizzi si rinnovano nel timoroso ergersi dei pioppi,
nero scheletro d'Odino 
sublime altare pel verde privilegio primaverile


La mia terra scrive le sue poesie in paesaggi,
li tratteggia in fiumi d'acqua e ghiaia,
essi raccontano tante Guernica vissute in squadrate alcove di campi e casolari:
teatri per il raffinato faticare del lavoro
basiliche per il consacrato amore alla famiglia,
tabernacoli di poesie rimate in vissuto,
colossei per silenziosi riscatti sociali.


Passeggio con mio padre,
misurando i passi in rispettoso ossequio,
la carreggiata cigola diritta
nel suo moderato ondeggiare verso il Po.


E' scenario degno di cinegiornali d'eroiche imprese,
Girardengo ertosi, condottiero dei pedali
mulina le gambe come i fattori sulle rive del pio Eridano,
solleva polvere e scaglia fatica come gli agricoltori delle basiliche,
stacca il gruppo e regala sogni come le menti e i cuori raccolti tra i due fiumi.

Il campionissimo varca fiero il Ponte delle Streghe,
gaudente nella passione di vino rubicondo
certamen di dei dimenticati
amore di vite pulsanti,
corre in un infinito d'attimi
araba fenice di ricordi.

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