sabato 12 novembre 2011

La Babilonia delle sete squadrate: il brullo ardore del disio Notturno

Ghirlande in neon dorato
borbottano sogni di fine ovatta
Milano bella di adamantio
frigge di passione in chiasmi di fochi spenti

Malaugurata biascicata passione
in racemi danzanti di cobalto
tabacco,
libagioni in nembi

Atmosfere lilla in toni cangianti
barluccicano fioche verità in armature di perdizione,
consesso in alterchi di Dei irati

Ardite riprese in grandangolo
fotografano regine peripatetiche
avvolte in dolci scialli,
ritmici abbracci lanosi
di sete d’Oriente, ondivago
prossimo - distante bisticcio di civiltà lontane

Nausea d’odori speziati
delicati aromi in festoni
perseguitano con magli d’ardimento
cuori ed anime

LIBERTA'

Grandi fatti per liberi schiavi di un nuovo,
ancestrale, antico padrone
DANARO

Stili spezzati
per amanuensi cieci
brancicanti alla ricerca di vetuste verità
intarsiate in mura di mostro

Obiettivi untuosi
sdrucciolevoli colli di crema marmorea, scavano …
mentre passeri intonano carmi salati
in fulgore di stelle riarse d’infinito imbottigliato
presso tempi, teche – bare di vissuto ovvio;

Brilla con me città deserta assorta,
figurante protagonista d’un Macbeth di seppie,
filtro di golfo riottoso,
macerie d’anfiteatri gremiti,
scherzo – giuoco in irreprensibili Omelie,
figlia d’un tempo vano
prezioso rubino per un vecchio sole cadente.

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