martedì 31 gennaio 2012

Il fiume segreto d'ognuno

Dove si dirige,
dove trova rifugio,
riparo, alcova di profumi,
quest'acqua pianta dal cielo
aggrovigliata ad un vento
dalla digrignata dentatura
di palazzi ed ampi viottoli?

Qual forma incide
sulla sfuggente superficie di sorella terra,
l'affannato arrampicarsi d'anse
del fiume lungo la pianura?

Chiaro,
di meraviglie che s'affacciano bramose
a scorgere loro iridi lucenti
mesciarsi nel fragoroso sposalizio
dei cristallini raggi, sottratti al sole,
custoditi in quell'indaco scrigno ...
Sì benevolo nel concedersi
alla gentile mano del ramingo,
al graffio del pennello del pittore
lenito solo dallo zeffiro della tempera.

Libero,
di seguire il suo tracciato
nel rombo torrentizio del fortunale,
nella placida immobilità della canicola;
di offrire il suo lindo pentagramma
alle foglie piovute come note,
ai ponti tesi come cesure,
alle chiuse voraci come applausi
all'estatico compimento
d'uno scintillante movimento.

Sacro,
nella beata sete d'infinito rullante
sepolta sotto l'indimostrata convinzione
ch'essa non si possa lenire,
che non ci si possa dissetare
di sola acqua santa.

Così accarezza,
così scivola,
da dentro ...

Così scorre,
così vive
dentro il Carso del nostro animo
il fiume segreto d'ognuno,
portando con sè
il segreto della primavera.

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