Un serpente di ghiaia d' un adagiarsi vitreo
di tracotante, collerica, immobilità
strappa i petali d'una rosa in ruvida terra,
sfoglia la corolla melensa d'una margherita,
mentre gli sfilo avanti in parata
cenciosa di sguardi.
Ascoltate il pulsare in fragore di senno
della mia terra di rose,
addormentata nella dolce rugiada
dell'abbracccio del vecchio fiume.
Un vento solo:
sibilo di giunco a volta del cielo,
canto di Saffo a gentile Ouverture
del saggio di vita della civetta,
urlo squarciato dall'amalgama
della mesciata golena
...
i pioppi
qual unisono d'archi in sinfonia,
qual schiera d'armate
in corrazze di dolci foglie
in piche di rami di cristallo,
richiamano al terrore del dubbio
ogni Macbeth,
arroccato nel suo castello,
tripudio marmoreo di convinzioni.
Ascoltate il cinguettio dal tintinnio di pace
della mia terra di rose
accarezzata dal bacio vellutato d'un sole piangente
lagrime in spuma argentea di sora acqua.
Nubi dal levigato splendore
colonne a rastremare il cielo,
ne restringon la veduta,
il guardo fisso
alla sola magia della Luna
Sia essa osservata
dal groviglio d'affetti nella stanza
di là del periscopio
d'un camino
Sia essa ululata
dall'umida laguna
incastonata nel pozzo,
quotidiano tuffo,
lungi dalle passioni.
Sia essa raccolta
dall'infinita altitudine del pensiero
dipinto oltre gli astri,
qual doblone di fiammante valore
di sorrisi e lagrime.
Ascoltate il cantico d'amore di cartapesta
della mia terra di rose
teatrino di marionette
riservato ai soli capolavori.
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