Macchie di ombrosa tempera
ad accarezzare il cielo di notte
sul Pio grande fiume,
sono luci d'ocra ovattato,
gemme di folgore in boccioli di rose,
raptus di costellazioni in stelle
rifugiatesi nell'impenetrabile
scorza di vetro d'un lampione.
Macchie d'un indaco cielo commosso
nella sua tenebra d'ira nascosta
al mio guardo pellegrino
dai passi travolti nel ritmo
di quell'affollato pensare assorto.
Macchie d'un rutilante rosso bramoso
intintesi nella cera colata
al circolo d'arie dell'orizzonte,
s'erigono spumose mura di pacifiche città celesti
s'ergono poeti cinti di lame di passione
s'affanna il mio occhio a fuggire
al ritmo rapido dei miei passi.
Una Notte Stellata sul Rondano
un Van Gogh in minore,
il balbettio d'un poeta illitterato
e quelle tante macchie:
ingredienti per un capolavoro.
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