giovedì 26 aprile 2012

Esperimento di dinamica psichica

Chiudete gli occhi con la dovuta attenzione
non lasciate che sfugga alcuna goccia
di luce attraverso lo specchio di rifrazione
d'un cristallino vostro irto di pece - roccia.

Assaporate il vento condito di rumori
non ascoltate altre parole lontane, comprensibili,
trattenete in un cerchio buio i tremori
della vostra immaginazione, scriveteli leggibili.

Tracciate ora un punto fermo di luce pulsante
obbligatelo con pudore a vagare s'una rigida circonferenza
sempre più veloce, d'un ritmo cadenzato, incessante,
apprezzatene l'autonomia del moto, incurante.

Quel punto potrebbe, a ragione di menzogne ben scritte,
rassomigliare al mondo, a lei, persino a voi
tuttavia se ben m'ascoltaste gaudenti - afflitte,
non è nulla se non il conosciuto dal prima al poi.

Riuscite forse ad impugnare quella parola di lucciola?
Riuscite ad invertirne il moto, a sbalzarla in vortici
a cullarla s'una rigida retta infinita che pullula
d'altre mille ostinazioni come ricami di forbici?

Ebbene se trionfaste in tal acerrima sfida
vincereste con candore la mia sconfitta,
potrei allora capire Cervantes e delle stelle la corrida
del suo stranito Chisciotte, la mente trafitta.

Ma se così fosse perché allora mi biascicate
con fervore e trasporto da calcoli esasperati
che nulla è destinato a mutare nelle andate
e nei ritorni vediamo sempre - solo noi stessi disegnati?

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