Per ballare, forse,
non servono le luci
non servono abiti eleganti
trionfo di giovani stoffe luccicanti
tripudio di solidi tacchi roteanti.
Per ballare, forse,
non serve nemmeno la musica
nel rombo delle casse
nel tuono del tamburo
dietro quell'agghindato bel muro,
alcova di certezza - bellezza di donna.
Per ballare, forse,
basti solo tu
te sola come giorni nelle notti
tuo rame s'un finto oro
tuo grigio s'uno stanco platino
tuo viso di sopra ogni vacuo sorriso
la tua mente, qui,
dove nulla vale se non si sente.
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