giovedì 8 marzo 2012

La vita divisa in giorni bui e notti lucenti

Conviene pensarla difficile,
opportunamente pazza - irrazionale?
Conviene aizzare la belva docile,
sonoramente silente - sobriamente emozionale?

Trovi opportuno stagliarti rigido in un mondo scosso,
increspato flutto d'una pozza in tempesta,
oceano riarso costeggiato da un pingue fosso
di lapislazzuli - pensieri censiosi agghindati a festa?

Conviene depositare unguenti dolciastri 
s'una distesa silente d'insipido sale,
amare senza un domani, trovando opportuni gl'impiastri
mercificatori attenti al bene ed inclini al male?

Trovi opportuno vegliare di notte alla luce d'un libello
scandaglio dovizioso della realtà del giorno
mentre sei atteso ad esistere in seta e coltello
lungo una realtà che scolpisce l'andata ed odia il ritorno?

Assolutamente,
troverai negli schermi visivi un contatto,
godrai delle bestiole ingabbiate l'abbraccio,
troverai nel tuo ondeggiare la retta via
nella tua pietanza un'agrodolce fantasia,
scopirai nella partenza del tuo ignorare
il tonante ritorno del loro conoscere.

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