Musica gitana parla in volo
di gonne vivaci come le anime
che vi danzano dentro in un crogiuolo
di lettere cucite come denti d'un pettine.
Musica gitana respira nella sua cella
con gli occhi, tutti azzurri, d'un sogno
incolore come il fiato mozzato da un'emozione bella
di cenere castagno e di sale borgogno.
Mi sorprendo di quanto sia facile
alzar la testa dai tuoni d'uno schermo,
dal rosseggiare della nera china sul pontile
d'uno stagno immobilismo supremo.
Mi sorprendo di quanto sia sia razionale
il saltare liberi in questo manicomio
oppresso dal solo soffito d'un cielo normale
a piedi nudi in San Petronio.
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