Sguardo muto e sorriso di cuore
testimoniano un'esistenza storta, inclinata,
da disgrazia o mancata fiducia in un Dio,
da debolezza d'animo o ferocia convinta
percolata dalla conoscenza d'una verita nascosta.
E poi Dante,
perché è il Divin Poeta,
perché chi conosce Dante non può essere solo
un ubriaco ...
E poi le stelle,
perché sopra al campo
piangono pioggia o brillano di sorrisi,
perché chi conosce le stelle sa che sono sole ...
La loro vicinanza, l'affollamento nel foglio del cielo
rimangono smentiti dall'adozione d'una diversa prospettiva
più materiale, più liquida.
Sguardo muto e sorriso di cuore
ed un marciare ritorto, inclinato all'indietro,
alla ricerca d'uno schienale che c'era, prima della porta,
a conferma che
ciò di cui parla non è più qui,
ciò per cui soffre non ha peso,
ciò con cui vive dev'essere ancora avuto.
Così lui osserva, le stelle.
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