giovedì 9 maggio 2013

Dialogo ipotetico tra me ed un vero eroe (con un po' di sana ironia)


Me: Ciao Peppino

Eroe: Ciao vecio.
Me: Ah ciò, parli anche veneto?
Eroe: Qualcosa, improvviso! Qui ho trovato Papa Luciani e, seppur con storie e scuole di pensiero diverse, un paio di vedute comuni ce l'abbiamo.
Me: Grandissimi. Ma ascolta Peppino, Toro Seduto l'hai visto dal piano superiore?
Eroe: hahaha. Allora quello con la piuma in testa scarrozza da queste parti con il suo cavallo e seguita a cercare un certo Nuvola Rossa. Per un secondo pensavo ce l'avesse con me hahaha.
Me: hahaha fenomeno! No mi riferivo a quell'altro.
Eroe: ah quello. No, non l'ho visto ovviamente ma mi hanno detto che al piano di sotto ha trovato un sacco di amici. Costruiscono aeroporti anche qua non so se per scappare o rendere più confortevoli gli arrivi ...
Me: a proposito di arrivi ...
Eroe: dimmi ...
Me: si sa che fine a fatto quello con gli occhiali? Dovrebbe essere giunto due giorni fa.
Eroe: E' in tribunale.
Me: ancora? ma c'è anche li?
Eroe: eh cosa vuoi, qui l'unica roba che non manca è il tempo ... Non abbiamo prescrizioni varie e le cose possiamo discutercele con calma.
Me: ah ottimo.
Eroe: eh si.
Me: ascolta Peppino, la fai ancora la radio li?
Eroe: certo, ci do dentro compare.
Me: mitico
Eroe: dovreste sentirla anche voi, c'ho anche la versione on-line adesso. Cerca: "rendetevi conto che siete persone libere, soprattutto di pensare, ed agite di conseguenza".
Me: ok. ci guardo
Eroe: vedi se riesci. Ogni tanto salta il segnale o, molto spesso, lo criptano.
Me: grazie Peppino. Ciao allora
Eroe: ciao compare.

mercoledì 20 marzo 2013

La campana immobile

Ed ella attende, sospesa in una nicchia
dall'apparenza pagana ed un velo di boria
in un ergersi stentoreo senza fine.

Il simbolo ch'ella celebra s'ammanta di cortine
per rifuggire il frastuono e l'ampolloso collezionare della storia,
perdono per il proprio peccato e colpa meritevole d'espiazione
qual frutti ipotetici d'un arso arbusto che s'avviticchia.

Ed ella attende, sospesa in una nicchia
dando forma ad un richiamo - ritualita' antica
avendone dimenticato il suono e, forse, il senso.

Ed ella conscia della sua natura, di fatto ipotetica,
qual viaggio di pensiero e non d'anima,
suona nel solo riverbero delle menti,
la campana immobile



martedì 5 febbraio 2013

Apparente cautela

Me ne vado ...
Me ne vado per davvero ...

Suppongo che lanciarmi lungo il cammino di Santiago
o scivolare con la mente lungo le coste dell'Indonesia,
possa avere la medesima utilità di un'astensione dal voto.

Piovano schede bianche come in un paradosso di Saramago,
s'agghindino le scarpe di terra e vissuto prima d'una adeguata pulizia,
sepoltura profumata e rispettoso al crepuscolo del tempo.

Me ne vado ...
Me ne vado per davvero ...


venerdì 4 gennaio 2013

Il borgo silente

Come se il silenzio scendesse,
non avesse collocazione alcuna
nella delicata piagente coulisse
della nebbia, a pettinar la pietra bruna
con note di storie accartocciate nell'ordinario,
a tintinnar l'ottone vitale del prescritto binario.

Spiegato il tessuto rammendato del borgo
dolcemente appoggiato sul profumo della rosa,
arroccatto nei rovi d'animi che di li scorgo
indaffararsi con cieca attenzione operosa.

Come se il silenzio scendesse
su ogni gesto compiuto per adempiere
ad una legge, libera dal peso delle promesse
con cui un cuore affamato d'imprese da compiere
innocentemente delude la quotidana sopravvivenza,
fedele all'automatismo che par reggere quest'esistenza.